FIABE E RACCONTI ILLUSTRATI 2005: Le arance di Agroborgo – menzione per l’illustrazione
LE ARANCE DI AGROBORGO – menzione per l’illustrazione
Illustrazioni e testo (ridotto) di Daniele Barioglio, Trivero (Biella)
Gli abitanti di Agroborgo coltivavano arance deliziose, ma avevano paura della notte: né buio né freddo infatti giovavano alle arance.
Così il signor P costruì una corda.
Camminò a lungo, salì sulla collina più alta e, vicino a un grande albero di arance, catturò il sole.
Tornato indietro con il sole, fu accolto da eroe. Il Sindaco fece legare il sole al camino del signor P per ricordarne l’impresa e ci fu una grande festa. I cuochi prepararono cibi a base di arance, il Sindaco fece un discorso e gli concesse una ricompensa.
“Vorrei solo avere da ciascuno il seme d’arancio che ha più caro” disse il signor P, e ne riempì un sacchetto.
Per molti anni il sole splendette, ma un giorno cominciò ad impallidire e a rimpicciolire. Il signor P suggerì al Sindaco di liberarlo.
“Manderò invece la mia squadra di manutenzione!” disse il Sindaco. La squadra si impegnò, ma inutilmente. “Il sole è malato, ed è solo colpa mia” ripeteva il signor P.
Così tagliò la corda da lui fabbricata, il sole volò in cielo e subito tramontò. Da allora scese la notte. Per molti anni.Il Sindaco furibondo cacciò il signor P, che si diresse ancora verso la collina. Il grande albero era morto, ma proprio lì arrivava un debole raggio di sole, e lì piantò i semi del suo sacchetto.
Attese mesi perché crescesse un albero e anni perché desse frutto, e il signor P,
ormai vecchio, capì di aver rimediato ad ogni danno quando ne assaggiò un’arancia.
Allora ritornò verso il villaggio.
Mentre all’orizzonte il sole sorgeva.