FIABE E RACCONTI ILLUSTRATI 2005: L’albero – menzione per l’illustrazione

 

L’ALBERO – menzione per l’illustrazione
Illustrazioni di Luana Vincenti, Maglie (Lecce)
e testo (ridotto) di Piero De Giorgi



C’era un principe che, quando divenne re, decise di festeggiare con un banchetto.
Ai banditori fu ordinato di invitare ogni suddito facendo risuonare trombe e tamburi, così forte da spaventare gli animali.
I sudditi portarono in dono un mantello, e si diede così inizio alla festa. Il re, per farsi ben volere, aveva preparato cibo, vino e danze, e per ciascun invitato una costosa ampolla di profumo.
Quando se ne ruppe una, scoppiò una lite che, a causa del vino, degenerò in rissa. Alla fine il re fu dichiarato colpevole dell’accaduto, e così trasportato su un’isola deserta.


Lì non c’era nulla per cibarsi, solo dell’acqua da bere. Il re pianse e infine, stremato, si addormentò.

Si risvegliò scimmia.
“Ho fame” udì.
Era un albero.
“Ho fame!” disse allora il re; “Ho fame” ripeteva la pianta. Finché il re annaffiò l’albero.
Ogni giorno l’albero chiedeva e il re ubbidiva, prima controvoglia, poi con rassegnazione, infine con amore: ‘Morirò di fame, ma finché potrò gli darò da bere’. Così mentre ogni giorno l’albero diveniva più robusto, il re deperiva, finché perse i sensi.
Fu un tonfo a farlo ridestare. Era un frutto. E mentre lo mangiava pensò: “Ho voluto comprare l’amore dei miei sudditi. Sono stato un cattivo re”. Chiuse gli occhi, e quando li riaprì si ritrovò, umano, nel giardino del suo castello. Non aveva alcun frutto in mano, ma aveva in bocca un seme.
Da quel giorno regnò con saggezza.
E ogni sera andava nel giardino ad innaffiare una strana pianta dai frutti dolci-amari.



Ultimo aggiornamento

27 Settembre 2022, 10:35

Skip to content